Rock Eiaculation.

2 dicembre, 2008 alle 6:12 PM | Pubblicato su about me, Ac/Dc, musica | Lascia un commento

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Un giorno qualcuno ha scritto che “viaggiare è comporre musica con le scarpe”.
Sono cresciuto in una famiglia in cui i miei ascoltavano musica degli anni 50 e mia sorella ascoltava Pausini, Eros, etc. (ascoltano ancora la stessa musica).
Non ho avuto cugini più grandi che mi battezzassero con accordi, riff, battute di batteria e via dicendo. Non ricordo quale fu la canzone o la musica, ma quando ascoltai il rock mi innamorai subito. La pecora nera in famiglia. Erano gli anni 80 e la musica rock portava con sé gioie e dolori. E’ lì che ho iniziato il mio viaggio. Non da solo, ma in compagnia di band storiche (Led Zeppelin, Deep Purple, per esempio) oppure più o meno agli esordi (Ac/Dc, Guns). Oltre ad alcuni simboli, come quelle scarpe, che mi hanno accompagnato ovunque (la foto l’ho scattata sulla spiaggia di un mare del nord Europa).

Eccovi un video che voglio commentare:

Credo di averlo già postato, in un post dove raccontavo la mia serata di S. Silvestro dell’anno scorso. E’ la canzone che meglio spiega cos’è un concerto rock. Mesi prima ti informi sulle date, ovunque: negozi, Internet, amici, amici degli amici. Qualunque informazione attira il tuo interesse. Ti muovi con largo anticipo, e a volte a ragione: nei grandi eventi i biglietti possono sparire in poche ore.
Poi arrivi alla vigilia, che vivi con un unico pensiero: il giorno dopo. Senti già salire l’adrenalina.
Svegliandoti hai subito quel pensiero in testa e arrivi ore prima ai cancelli. Non importa l’attesa, non importa il clima. Acqua torrenziale o caldo soffocante ti sfiorano appena. Entri nel luogo dell’evento. Stringi amicizie, fai conoscenze o rinsaldi amicizie già nate, perché momenti simili rimarranno ricordi indelebili, e chi sarà con te farà inevitabilmente parte di quei ricordi, per sempre.
Intanto l’adrenalina continua a salire e raggiunge momenti indescrivibili appena sai che tutto sta per iniziare. Quel video lo spiega bene: guardate le persone più che la band. Ti domandi cosa accadrà in un turbinio di emozioni che esplodono in un momento ben preciso: l’uscita dei tuoi idoli.
In quel momento esplodi e tutto esplode con te. Urli, sbatti a destra e a manca, prendi e rifili botte, spintoni. Non capisci più nulla. Eiaculi le emozioni.
E inizi a scatenarti, insieme alla band. In alcuni momenti nei fai parte, canti con loro. Loro danno energia a te e tu a loro.

Per questo, per me, quel concerto vale così tanto. Vale la fine di un viaggio iniziato molti anni fa: quel giorno miracolosamente diventerà realtà. Non cederò mai e poi mai quel biglietto nemmeno per 500 euro (sono arrivati ad offrirmene 150). Con me ci saranno 2 amici e quelle scarpe, che mi aiuteranno a comporre emozioni, le stesse che posso provare viaggiando.
So già che il giorno dopo mi sveglierò con botte sul corpo domandandomi quando le ho prese.
So già che mi risveglierò con le orecchie fischianti e l’udito fracassato.
So già che mi risveglierò pensando solo a quel giorno, quando i ricordi saranno così freschi da riaffiorare a fiotti.
Ma so anche che vivrò momenti grazie ai quali tutto ciò varrà la pena di essere vissuto.

Vi lascio con una citazione, le parole di un viaggiatore scomparso poco fa, già salutato su questo blog:
“mi sono sentito per una manciata di secondi, senza motivo, perfettamente felice, mentre i peli si rizzavano sulla pelle d’oca delle braccia, granulosa come la buccia di un’arancia. Pochi secondi soltanto, per i quali vale la pena vivere”.

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